SENTIERO n° 107:Pievescola – Castellaccio – Sentiero n° 100

Dislivello: salita m 365, discesa m 110
Tempo di percorrenza: ore 2

Dal centro abitato di Pieve a Scuola (o Pievescola, m 272) si segue la strada asfaltata in salita, che porta alla Villa “La Suvera” (indicazione per l’Albergo Relais La Suvera). Giunti alla villa, si prende la strada sterrata di fronte al cancello d’ingresso, che conduce ad una casa poderale. Prima di giungere all’edificio, s’imbocca sulla sinistra una mulattiera che, in leggera salita, s’inoltra nel bosco. Poco più avanti si volge a destra, seguendo la mulattiera costeggiata da un muretto a secco, fino ad un incrocio in prossimità dell’acquedotto. Qui i segnavia bianco-rossi invitano a proseguire sulla destra. Il tracciato, dal fondo assai accidentato, procede in costante salita nel fitto lecceto, delimitato a tratti da recinzioni di filo spinato. Si giunge così al rudere del Castellaccio (m 529, 45 minuti), circondato da una fitta vegetazione. Lasciato il rudere sulla destra, si continua in leggera salita in direzione Nord-Ovest, contornando il boscoso Poggio Riserno. Lasciata sulla destra la mulattiera che scende a Motrano, si prosegue in piano nel lecceto, fino ad arrivare ad un fondo chiuso. Prima della recinzione, s’imbocca sulla sinistra un sentierino che procede lungo la stessa, seguendo il fondo del fosso di Valle Buia. Arrivati ad un incrocio di fossi, si abbandona la Valle Buia per salire a destra mediante una stradella di bosco. Questa sbuca in un castagneto, dove s’innesta in una strada carrabile. Si segue quest’ultima verso sinistra, giungendo, dopo circa 100 metri, ad un grande spiazzo da dove si dipartono varie strade. Qui va seguita la mulattiera di destra, che sale in breve alla cava abbandonata di San Michele (m 585, ampio panorama sull’alta Val d’Elsa; 45 minuti dal Castellaccio – ore 1,30 totali). Si prende ora un sentierino che si stacca sulla sinistra della cava e che, traversando a mezzacosta in direzione Nord, porta ad un quadrivio (prima dell’incrocio si può notare, sulla sinistra, una bella fonte). Qui si continua diritto, sempre verso Nord, lungo la stradella che scende per un bel polloneto di castagni. Dopo circa 10 minuti questa sbuca su una più larga strada di bosco, che va seguita verso destra. Si procede in piano per alcuni minuti, fino ad incrociare il sentiero n° 100

(m 525, 30 minuti dalla cava di San Michele – ore 2 totali).

Luoghi d’interesse storico lungo il sentiero n° 107
Pievescola
Pievescola è un piccolo borgo di origine medioevale cresciuto intorno alla pieve, all’epoca fortificata, fondata intorno al 1064 – come tramanda la leggenda – dalla contessa Ava di Montemaggio. La Pieve è composta da tre navate, tutte di pietra arenaria squadrata, con quattro arcate e cinque pilastri per parte. La facciata della chiesa è caratterizzata da un portale ad architrave sovrastato da una trifora, che la tradizione attribuisce al maestro Bonamico Pisano. Una delle più vetuste memorie di questa Pieve è un documento dell’anno 1030. Sopra l’altare si trova un bel Cristo Patiens realizzato da Maria Pia Scarciglia.
La Suvera
Immediatamente al di sopra dell’abitato di Pieve a Scuola è ubicata la Villa de La Suvera, le cui prime tracce risalgono al 1138 come probabile possesso degli Ardengheschi, come a tal proposito afferma il Repetti. Ancora oggi La Suvera mantiene il suo garbo rinascimentale, anche se le modifiche apportate – aggiunta di logge, archi ed ampi saloni – non hanno cancellato il carattere medievale della struttura, chiaramente visibile nel basamento e nelle torri dell’edificio. Adesso la villa è adibita ad albergo.

 

SENTIERO n° 109: Romitorio di Motrano

Dislivello: salita m 80, discesa m 80
Tempo di percorrenza: 30 minuti a/r

Il sentiero per il romitorio prende avvio dalla strada asfaltata che da Simignano scende a Pieve a Scuola, poco oltre il podere Motrano. Per individuare l’inizio del percorso bisogna prendere come riferimento la linea dell’alta tensione che passa sopra alla strada provinciale. Sul lato Sud della suddetta strada s’imbocca una stradella che va ad attraversare un campo incolto, proprio sotto l’elettrodotto. Alla fine del campo questa volge a sinistra e prosegue lungo il margine del bosco, costeggiando i campi del podere Motrano. Giunti all’altezza della casa colonica, si abbandona la mulattiera principale (che compie una brusca svolta a destra), per proseguire diritto lungo un sentiero che s’inoltra nel lecceto, abbassandosi gradualmente. Passati per un varco in un muro a secco, il sentiero svolta a destra, continua per un centinaio di metri sorretto da vecchi muri e termina al Romitorio di Motrano (m 375, 15 minuti), al quale si accede mediante una passerella in legno.

Luoghi d’interesse storico lungo il sentiero n° 109
Romitorio di Motrano
Il romitorio, attualmente ridotto ad un rudere, è stato edificato in un sito assai particolare a ridosso di pareti rocciose calcaree. A causa della ripida pendenza del terreno e quindi della scarsa superficie di appoggio, si è sviluppato più in lunghezza che in profondità. All’archivio della Curia Vescovile di Colle Val d’Elsa è conservato il documento più antico che menziona il Romitorio di Motrano. Esso consiste in una lettera del 23 ottobre 1593 scritta da un pievano, nella quale si espone al Vicario di Colle la necessità di Fra Girolamo Savelli da Montalcino, eremita di Motrano, di avere una patente che attesti la sua condizione di eremita.

 

SENTIERO n° 111: Pievescola – Gallena – Molli

Dislivelli: salita m 385, discesa m 100
Tempo di percorrenza: ore 2

Dal centro abitato di Pievescola (m 272), si segue in principio la strada asfaltata per Sovicille. Percorsi circa 500 metri si lascia l’asfalto, per imboccare sulla destra una stradina sterrata (indicazione per Gallena). Dopo un tratto pianeggiante lungo i bordi di un campo, la strada entra nel bosco (ignorare una deviazione sulla destra) e prosegue in lievi saliscendi, fino a superare con un ponte il greto asciutto di un fosso (prima del ponte trascurare due deviazioni sulla sinistra). Oltre il ponte la carrareccia si mantiene per circa 300 metri sul lato destro del fosso, per poi superarlo di nuovo su un secondo ponte. Fatti pochi passi s’incontra un importante bivio, dove si deve prendere la stradina di destra. Questa oltrepassa subito il fosso su di un ultimo ponticello ed inizia a salire ripida, all’inizio per il bel bosco misto, poi per il lecceto, fino a sbucare presso il piccolo borgo medievale di Gallena (m 365, 40 minuti da Pieve a Scuola; attenzione, l’accesso al borgo è severamente vietato). Lasciato il borgo sulla sinistra, si segue a destra la buona strada sterrata fiancheggiata da file di cipressi. Dopo 5 minuti di cammino la si abbandona, per seguire una carrareccia che si stacca sulla sinistra, immediatamente prima di un piccolo cimitero. Al successivo bivio nella pineta si va a destra, lungo la stradina che procede per il bosco di lecci. Più avanti, sulla destra, si può notare una grande cava di breccia. Dopo una breve ma ripida salita, la carrareccia cala un po’, risale lungo il bordo sinistro della cava e prosegue in costante salita nel lecceto. Giunti in prossimità di una piccola cava abbandonata (destra), conviene fare pochi passi verso sinistra onde portarsi su un pulpito da cui si gode di un bel panorama sull’alta Val d’Elsa e sui fronteggianti poderi di Motrano e La Villa. Dopo un altro tratto in salita, s’incontra un incrocio di sentieri dove si prosegue diritto. La nostra mulattiera si abbassa un po’ di quota e porta ad un bivio, dove si deve tenere la destra. Al bivio successivo si sale verso sinistra, si percorre un lungo rettilineo, in fondo al quale si svolta a destra. Dopo un’altra cava abbandonata s’incontra un grande incrocio: qui si continua diritto, seguendo la mulattiera che affronta l’ultimo strappo in salita (sulla sinistra ingresso ad una cava di marmo con brutta costruzione in muratura – ignorare anche una deviazione sulla destra). Lasciato il bosco di lecci, si entra nel castagneto al di sopra del bordo della cava (panorama sull’alta Val d’Elsa e sul volterrano). Qui, proprio a fianco del sentiero, si trova un gigantesco castagno, la cui età è stimata in 300 anni. Attraversato il bel castagneto, si supera una staccionata e si sbuca sulla sommità del Poggio di Molli (m 595), ove sorge un piccolo cimitero. Grande panorama su Siena e Crete Senesi (ad Est), sul Monte Amiata (a Sud-Est) e sulle Colline Metallifere (a Sud-Ovest). Da qui, volgendo a sinistra, si scende in breve alla sottostante Pieve di Molli. Davanti alla pieve la stradina piega a destra e, dopo breve discesa, s’inserisce sul percorso n° 100.

Luoghi d’interesse storico lungo il sentiero n° 111
Pievescola
Vedi luoghi d’interesse storico lungo il sentiero n° 107.
Gallena
Gallena era denominata nel medioevo Piscina Nigra. Risale a quest’epoca un torrione fatto costruire dai senesi nel XIII secolo, del quale oggi ne restano le tracce in un basamento a scarpa. Questo insediamento era un feudo dei signori Lombardi di Staggia, proprietari di molti castelli nella Montagnola Senese.
Pieve di S.Giovanni Battista a Molli
Suggestiva pieve romanica posta in stupenda posizione panoramica. I primi documenti relativi alla Pieve di Molli risalgono al febbraio 1078. Questa è composta da tre navate, divise da una serie di quattro archi a tutto sesto; il tetto è sorretto da tre capriate con architravi a mensola. Notevoli sono i possenti pilastri a forma quadrata. L’altare è stato ricostruito, forse con le pietre del campanile rovinato da un fulmine nel 1930. Il pavimento in cotto è composto da vari strati, segno che nel corso dei secoli è stato rifatto più volte. La facciata, di struttura simmetrica, si presume sia stata ricostruita nei primi anni del 1700. Il portale, con timpano spezzato e stemma di S. Bernardino, fu restaurato nel 1719 in stile rinascimentale.

Su Google Maps è possibile vedere la mappa satellitare con tutti i sentieri cliccando qui, e in basso è possibile scaricare la traccia Gpx per il navigatore.

Traccia 107 109 111