Giardino botanico

Il CAI Sezione di Ortona ha realizzato un progetto di Giardino Botanico nell’area di pertinenza dell’ex asilo inglese, di circa 2000 mq, in Via Civilta’ del Lavoro. Detta area era già ricoperta da essenze arboree ed erbacee spontanee che sono state salvaguardate.

Di queste si potrà usufruire attraverso un percorso didattico ed alcuni punti di sosta che orienteranno le visite guidate. Il criterio per organizzare l’area nella sua interezza sarà quello di riproporre alcuni ambienti tipici del nostro territorio.
Il primo e’ quello della vegetazione naturale di tipo mediterraneo, oggi pressoché scomparsa a causa della eccessiva antropizzazione. Un piccolo campionario delle specie arboree ed arbustive più caratteristiche, come il corbezzolo, il lentisco, il mirto, la fillirea, l’alloro, l’erica arborea, le tamerici, il pino d’aleppo, il leccio, il pungitopo ed alcune specie aromatiche (salvia, lavanda, melissa, ruta , ambrosia ecc.) e nelle zone umide piante acquatiche ed alcune felci rappresentano già una discreta varietà. Elenco Specie 2014

Il giardino sara’ allestito raggruppando irregolarmente gli individui,in modo da rendere anche strutturalmente l’idea di naturalità. Le siepi di biancospino, pruno, rosa, tra l’altro produttrici di semi graditi agli uccelli, saranno poste a separare i piccoli appezzamenti coltivati senza l’uso di fitofarmaci.
Per la salvaguardia dell’avifauna, come sopra accennato, si disporrà la messa a dimora, ad integrazione di quelle già esistenti, di altre varietà di arbusti, anch’esse produttrici di frutti graditi agli uccelli. Tra queste l’olivello spinoso, il corbezzolo ed il mirto. Le siepi serviranno anche come rifugi per la nidificazione di molte specie di uccelli (cardellini e verzellini) oramai molto rari.

Per chiudere il ciclo biologico naturale, si potrà allestire una piccola stazione di compostaggio per il riciclo degli scarti della gestione dell’area verde, il cui ricavato, il compost, potrà essere utilizzato come concime nella pratica colturale.

Gli alberi già presenti nell’area (l’ippocastano, la tuja, il pino domestico, l’alloro ed altri), possono rappresentare un elemento ideale di transizione e non dovranno essere abbattuti, per la funzione di rifugio che possono svolgere nei confronti di una grande varietà di piccoli animali. Particolare attenzione sarà dedicata all’avifauna, con l’allestimento di mangiatoie e nidi artificiali, nei diversi settori del giardino, facilitando cosi’ anche l’osservazione da parte del pubblico.

Per quanto concerne le strutture necessarie alla fruizione dell’area, sara’ necessario realizzare un camminamento o percorso didattico, largo m. 1,2 e lungo circa 120 metri che attraversi gli ambienti sopra indicati. Detto percorso, almeno nella fase iniziale sara’ realizzato in battuto di terra.
Lungo il camminamento saranno realizzate piccole aree di sosta e saranno posizionati alcuni cestini per i rifiuti. Gia’ nella fase iniziale saranno fissati i cartellini necessari al riconoscimento delle piante e disposte le prime strutture di riferimento per l’avifauna. I lavori di allestimento dell’area potranno essere fatti in economia, utilizzando i soci del CAI o gruppi di volontari.

Parallelamente alla realizzazione del giardino botanico, la sezione del CAI provvederà, sempre attraverso la volontarietà dei suoi soci, anche all’allestimento di un museo di storia naturale che dovrà raccogliere non solo reperti della montagna (rocce, specie vegetali raccolte in erbari ed altro) ma anche documentazioni sulla storia e sulle tradizioni delle popolazioni abitanti la montagna.

A cura di Domenico Bernabeo