Matteo Della Bordella e Iris Bielli liberano “Madre Roccia”, nuova via alpinistica sulla Marmolada

L’itinerario era stato aperto durante la seconda settimana di formazione del Cai Eagle Team che si è tenuta tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Bielli, giovane alpinista di Merate, è una dei 15 talenti selezionati per il progetto formativo condotto da Della Bordella, che vede affiancati il Club alpino italiano e il Club alpino accademico italiano

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Marmolada, foto di Matteo Della Bordella
Giovedì 28 e venerdì 29 settembre, Matteo Della Bordella e Iris Bielli hanno liberato singolarmente tutti i tiri di “Madre roccia”, nuova via alpinistica che corre lungo la parete sud della Marmolada. La via, con uno sviluppo di circa 900 m, presenta difficoltà di 8b max/7b obbligato. In parete, sono stati lasciati in totale 18 spit.

L’itinerario era stato aperto tra il finire di agosto e i primi giorni di settembre 2023 dallo stesso Della BordellaMassimo FalettiMaurizio Giordani e Iris Bielli, durante la seconda settimana di formazione del progetto Cai Eagle Team, che si è tenuta appunto nelle Dolomiti, nella zona della Marmolada. Bielli, giovane alpinista di Merate, è una dei 15 talenti selezionati per il progetto formativo condotto da Della Bordella, che vede affiancati il Club alpino italiano e il Club alpino accademico italiano.
«Legarmi in cordata con Matteo Della Bordella, Maurizio Giordani e Massimo Faletti, e aprire la mia prima via. Quasi faccio ancora fatica a crederci. Il risultato è una via bella e logica, che sale sfruttando i punti deboli di questa sezione di parete. Ai primi tiri più strapiombanti e con roccia un po’ friabile e dolomitica ma comunque ripulita, seguono placche verticali a buchi con roccia compattissima e spettacolare. Un itinerario nel suo insieme vario nella scalata e continuo nelle difficoltà. Il nome ‘madre roccia’ è nato dalle emozioni ricevute durante la scalata, dal contatto con la roccia su una parete incredibile. Non capita tutti i giorni di aprire una via sulla Regina delle Dolomiti. Per la libera integrale torneremo l’anno prossimo», racconta Iris Bielli.
«Fin dall’inizio, abbiamo avuto modo di passare ai ragazzi le nozioni sull’apertura di vie dal basso. In fondo, uno degli scopi principali del Cai Eagle Team è quello di fornire gli strumenti e le competenze perché nel prossimo futuro possano immaginare, disegnare e aprire le loro vie. La scelta per l’ascensione è ricaduta su Iris che, con i suoi 19 anni, è la più giovane partecipante al progetto», spiega Della Bordella.

Un’idea di ascensione 

«L’idea è dell’alpinista trentino Maurizio Giordani, che già un anno fa ha proposto a me e Massimo Faletti di tentare l’apertura di questa via. Un percorso che già aveva provato un amico di Maurizio, Stefano Righetti, negli anni 90», spiega Della Bordella. Il tentativo era stato poi abortito a causa delle grandi difficoltà incontrate in parete.
Il primo approccio con la parete, avvenuto nel settembre 2022, è stato utile per comprendere quanto l’idea fosse ambiziosa. «Volevamo aprire la via con uno stile che fosse rispettoso della Marmolada, mettendo poche protezioni e mettendo gli spit a mano, quindi senza usare il trapano a batteria», continua Della Bordella. Le grandi difficoltà incontrate in parete, hanno fatto subito comprendere al trio che la via non sarebbe stata affatto facile da aprire solo in tre. «Lì abbiamo subito capito che sarebbe stato utile l’aiuto di una terza persona, così ho subito pensato all’Eagle Team, il gruppo di 15 giovani promettenti alpinisti che grazie al Club alpino Italiano hanno l’opportunità di maturare a livello alpinistico coltivando la propria passione ad altissimo livello ambendo magari a trasformarla in una professione», spiega ancora.
«Siamo solo all’inizio del progetto Eagle Team ed essere già riusciti con un progetto così impegnativo significa molto. Sarebbe bello, prima della conclusione del progetto, tentare l’apertura di una via dell’Eagle Team. Un progetto a cui partecipano tutti i ragazzi unendo i diversi stili di apertura. Penso che potrebbe essere un bel finale. Siamo un bel gruppo, affiatato. Stiamo imparando a conoscerci, sia nella vita quotidiana che in parete. La via racconterebbe la nostra storia, quella del progetto», racconta Bielli.
«É stato un gran lavoro di squadra, dove ognuno ha fatto la sua parte, mi sembra ancora un sogno pensare di aver aperto e liberato una via in Marmolada», conclude Della Bordella.

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