Per iniziativa del Club alpino italiano e dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio nazionale delle ricerche, con la collaborazione scientifica del Centro di riferimento regionale in fitoterapia e il patrocinio del Servizio sanitario regionale Emilia-Romagna, esce il secondo libro aggiornato e originale su una pratica sanitaria di grande valore sociale ed economico
Il nuovo volume sulla Terapia Forestale, pubblicato da Cnr Edizioni, è frutto della campagna di ricerca condotta dal Cnr attraverso l’Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe) insieme al Club alpino italiano, attraverso i relativi Comitato scientifico centrale (Cai-Csc) e Commissione centrale medica (Cai-Ccm), e con la collaborazione scientifica del Cerfit (Aou Careggi, Firenze). “Terapia Forestale 2” esce come opera completamente nuova rispetto al precedente volume offre un quadro completo, aggiornato e originale, che ambisce a diventare il riferimento nazionale per questa disciplina in rapida espansione.
«Il libro espone le ragioni fondamentali che rendono la foresta un ambiente “terapeutico”, fino a renderla un potenziale supporto sanitario, oltre che un elemento insostituibile per la stabilità della vita sulla Terra, come determinato sulla base dei moderni metodi della psicologia clinica e delle neuroscienze, e della stima dell’enorme valore economico della frequentazione consapevole delle foreste», afferma Federica Zabini di Cnr-Ibe, curatrice dell’opera. «Nei 18 mesi dall’uscita del precedente volume, la ricerca sulla Terapia Forestale è proseguita grazie anche alla costituzione di un gruppo di ricerca che va dall’Istituto Superiore di Sanità al Crea (Ministero dell’Agricoltura), dalle Università La Sapienza di Roma, di Firenze e Padova alle Scuole di Psicologia Cognitiva. Questo sviluppo ha consentito di produrre un’opera che riflette non solo lo stato dell’arte, ma delinea i passi futuri, a partire dalla definizione rigorosa degli standard per i siti idonei di Terapia Forestale e di Terapia Forestale Urbana. Sulla base di studi recenti, e con un approccio originale e adattato al nostro Paese, il Crea ha definito un percorso, aperto a enti pubblici e soggetti privati, per il riconoscimento di idoneità dei siti secondo indici oggettivi e quantitativi, dall’anagrafe identificativa alla gestione, fino all’accessibilità e fruizione e ai vincoli».
«Grazie alla campagna di ricerca più ampia al mondo in questo settore, abbiamo potuto qualificare come stazioni di Foresta Terapeutica decine di siti, in gran parte presso rifugi del Cai», rilanciano Giuliano Cervi e Giovanni Margheritini, presidente e vicepresidente del Cai-Csc, insieme a Franco Finelli, presidente della Commissione Centrale Medica (Cai-Ccm), e Francesco Becheri, psicologo di riferimento della Cai-Ccm. «Per ottenere questo risultato, abbiamo formato decine di psicologi e psicoterapeuti, che hanno condotto le numerose sessioni sperimentali secondo un protocollo rigoroso e ripetibile: stazioni e professionisti che costituiscono un patrimonio ora a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale. Le potenzialità preventive e terapeutiche della Terapia Forestale spingono verso una valutazione della sua inclusione tra le opportunità della pratica clinica da parte del Servizio Sanitario Nazionale, come richiesto nel libro dal direttore del Cerfit, Fabio Firenzuoli, e dalle ricercatrici del Centro di Riferimento per le Scienze comportamentali e la salute mentale presso l’Istituto Superiore di Sanità».
La scheda
Chi: Istituto per la bioeconomia del Cnr (Cnr-Ibe) e Comitato scientifico centrale del Cai (Cai-Csc) Che cosa: Libro pubblicato da Cnr Edizioni, che offre un quadro aggiornato e originale sulle evidenze scientifiche, i metodi, i campi applicativi, le stazioni qualificate e il valore della Terapia Forestale; ISBN 978-88-8080-499-4, (online) e 978-88-8080-498-7 (stampa), pdf scaricabile gratuitamente: https://www.cnr.it/it/new_