“Lontano dalla vetta” è un libro di Caterina Soffici edito dal Club alpino italiano e da Ponte alle Grazie, nella collana Passi. In uscita giovedì 28 aprile, sarà disponibile sul CAI Store al prezzo di 15 euro
Caterina Soffici si trova per caso in montagna. Sognava il caldo, il mare e le spiagge del Mediterraneo, ma la vita l’ha portata in una baita sulle Alpi a 1700 metri; in un borgo sotto il ghiacciaio del Monte Rosa, dove è ambientato “Lontano dalla vetta”. Un libro edito dal Club alpino italiano e da Ponte alle Grazie, nella collana Passi. In uscita giovedì 28 aprile, sarà disponibile sul CAI Store al prezzo di 15 euro.
Vivere la montagna non è solo conquistare la vetta, ma anche assaporare tutto quello che c’è intorno. Uno sguardo lontano dagli stereotipi dell’alpinista, ma focalizzato sulla riscoperta della natura. Soffici ha scoperto, grazie alle Terre alte, una nuova filosofia, ispirata dalla vita di tutti i giorni nella sua baita. Un diario di montagna, un racconto in prima persona di una quotidianità fatta di personaggi che sembrano usciti da un libro di favole. Un branco di lupi, un’aquila, gli animali del bosco, e donne che conoscono e tramandano saperi antichi e conoscenze che rischiano di andare persi.
«Dalla baita ho visto la montagna con occhi nuovi e quindi la racconto con parole nuove. Non c’è la conquista della vetta, non ci sono eroi che sfidano le cime, ma uno sguardo che da lontano cerca di trovare l’equilibrio e la leggerezza della libertà nella natura. Non è importante la meta, ma il viaggio», spiega Soffici.
«Si può condurre una vita più semplice e trovare (forse) la felicità nelle piccole cose. Basta poco per cambiare ritmo e vivere come i cittadini hanno dimenticato: camminare, respirare, spaccare la legna, spalare la neve, fare yoga o stare semplicemente seduti su un masso caldo di sole», si legge nella quarta di copertina del libro.
Una filosofia basata sulla necessità di riappropriarsi di un tempo antico e dilatato. «Più facile se lo fai con un cielo blu sopra la testa e dentro il cuore. Blu come sono le montagne in lontananza. Blu come le sfumature dell’acqua del mare: il colore della vastità, dell’incontenibile e del desiderio», si può leggere ancora. Insomma, uno sguardo dal di dentro, che racconta la montagna con un approccio intelligente, poetico, dolce, ironico e disincantato.
«Al pascolo si può stare zitti seguendo i propri pensieri. Si può leggere. Si può disegnare e fare schizzi su un quadernetto. Si può intagliare un legno per farne un fischietto o un bastone da pastore il cui manico verrà poi curvato nel siero caldo dei formaggi. La Regina delle Caprette può fare tutto questo, ma quando arrivo io le piace anche parlare di capre e mi racconta storie di montagna e di alpeggi», scrive l’autrice.
L’autrice
Caterina Soffici è nata a Firenze. Vive tra Londra e la Valle d’Aosta. Ha un marito, due figli e un cane. È editorialista de La Stampa, collabora con TuttoLibri e altri giornali. Crede nel potere delle parole di cambiare il mondo e per questo tiene corsi di scrittura al Ministry of Stories, il laboratorio di East London per bambini e ragazzi di ambienti svantaggiati, dove si lavora sulla creatività, il racconto e la memoria.