Il Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti esprime rammarico per la sentenza di Pila
Il presidente generale del Club Alpino italiano, Vincenzo Torti, commenta la sentenza con queste parole:
Ancor più grave è l’aver esteso la più volte contestata responsabilità a tutti i soggetti coinvolti, assimilando al ruolo del direttore del corso quello dei volontari di mero supporto collaborativo, che, in quanto non titolati, non avevano alcuna funzione in ordine a valutazioni non di loro competenza.
Una scelta processuale accusatoria stigmatizzata sin dal primo momento, quella cosiddetta “a strascico”, che talora viene utilizzata in avvio di indagine, ma viene superata all’esito di approfondimenti che consentono di individuare ruoli e contributi causali.
Scelta ancor meno condivisibile, laddove ha portato, su tale errato presupposto, ad escludere qualsivoglia rilevanza al decesso del partecipante “qualificato”.
Per parte sua, il Club alpino italiano, proprio alla luce di quanto puntualmente accertato e che si confida possa trovare in sede di appello adeguata valutazione, conferma la piena solidarietà ai propri soci, ai quali non mancherà di assicurare la necessaria vicinanza e assistenza».