L’elogio della neve, itinerari nella montagna imbiancata

l numero di gennaio di Montagne360 (il centesimo ad arrivare in edicola) dedica ampio spazio alle possibilità di camminare a piedi, con i ramponi o con le ciaspole sulle Terre alte d’inverno.

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Libertà, fiducia nel futuro e purezza sono i principali significati del bianco, il colore dominante della copertina del numero di gennaio 2021 di Montagne360. La tonalità che tutti noi associamo alla neve è presente anche nelle pagine interne, nelle narrazioni e nelle proposte.
La rivista infatti suggerisce itinerari nella montagna imbiancata da affrontare a piedi, con i ramponi o con le ciaspole, che permettono di esplorare luoghi e spazi naturali di assoluta bellezza. Dalla Valle di Longiarù (Alto Adige) al Monte Grappa, dalle Alpi Giulie alla Carnia, fino ad arrivare alla Vetta Occidentale del Gran Sasso.

Questo numero è il centesimo della rivista del Cai che, oltre a raggiungere le case dei Soci, è acquistabile in edicola. Una ricorrenza salutata dal direttore Luca Calzolari nel suo Peak&Tip. «Negli anni abbiamo descritto itinerari, esplorazioni ed escursioni in Italia e all’estero. Ma oltre a fornire una narrazione delle nostre montagne abbiamo trovato lo spazio (e la forza) di raccontare il presente. La storia, i borghi dimenticati, gli effetti della crisi climatica, la diffusione del virus e molto altro ancora. Siamo stati testimoni del nostro presente, che nel tempo diventerà memoria».
Restando agli anniversari, in questo numero spazio ai 150 anni del Cai Napoli (settima Sezione italiana e prima a nascere nell’Italia meridionale) e ai 90 anni del Comitato scientifico centrale del Sodalizio.

Di presente e di futuro parla il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti nell’editoriale: «Non basta cambiare calendario perché ogni criticità venga messa alle spalle. Ma, come del resto accade nella quotidianità di ciascuno, c’è modo e modo di affrontare problemi e contrarietà. Eccoci dunque al Campo base di questo 2021, che presenta pagine da scrivere insieme, raccolti attorno alla nostra Associazione che costituisce un punto fermo di umanità e progettualità, di rispetto e attenzione. Lo sguardo fuori dalla tenda mostra ancora nuvole, c’è vento, ma siamo attrezzati e preparati. Le difficoltà non ci spaventano, anzi, ci spronano maggiormente».

Dopo il bianco della neve, un secondo filo conduttore del numero di gennaio sono le interviste: interessanti, verticali, inedite. Da una parte c’è la narrazione storica (e non solo) di Pietro Crivellaro, che presenta il libro Quintino Sella – Il Monviso e altri scritti (di straordinario fascino le foto d’archivio), dall’altra il dialogo intimo e personale con Andrea Gobetti (il pretesto è l’uscita del libro Dal fondo del pozzo ho guardato le stelle – Memorie di un esploratore ottimista e ribelle). E infine c’è un’intervista immaginaria, con protagonista una giovane Montagna.

Non mancano le storie, come quella della libreria che ha restituito un futuro a un borgo destinato all’oblìo (Lucignana, in provincia di Lucca) e gli approfondimenti: la possibilità di lavorare in montagna grazie allo smart working, il repertorio di dati, idee e iconografia rappresentato dal Laboratorio sotterraneo della Grotta di Bossea e la necessità, confermata da uno studio, di puntare sul turismo dolce per rilanciare l’area appenninica del Corno alle Scale, in provincia di Bologna.

Il portfolio fotografico è dedicato a “AlpiMagia”, progetto di Stefano Torrione che racconta per immagini le tradizioni delle genti di montagna.

Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo Cai completano come sempre il numero di gennaio, che anche questo mese, oltre ad arrivare nelle case dei Soci ed essere acquistabile in edicola a 3,90 euro, è consultabile on line a questo indirizzo.

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