In libreria il nuovo romanzo di Franco Michieli ‘L’abbraccio selvatico delle Alpi’

La nuova uscita della collana “Passi” di Ponte alle Grazie e Cai racconta una traversata alpinistica sotto il sole e le stelle, dall’adolescenza verso l’ignoto: un viaggio dello spirito di un diciottenne alla ricerca di un modo diverso e possibile di vivere “fuori traccia”.

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Un’avvincente narrazione nella quale vengono raccontati gli 81 giorni che videro l’autore, Franco Michieli, percorrere circa 2000 km lungo l’arco alpino, dal Mar Ligure all’Adriatico, con 219.000 metri di dislivello e la salita di 25 cime tra le più significative delle Alpi. Un viaggio alpinistico, vagabondo, libero, con il minimo dell’attrezzatura, tra vallate e ghiacciai. Un’avventura che coinvolse nove amici, con tante domande e tante scoperte, avvenuta nell’estate 1981, quando Franco aveva appena dato l’esame di maturità.Queste le caratteristiche del nuovo romanzo L’abbraccio selvatico delle Alpi, appena uscito in libreria per la collana “Passi”, coedita da Ponte alle Grazie e Club alpino italiano (292 pagine, prezzo 16,80 euro).

Franco Michieli, giornalista, geografo, scrittore ed esploratore, nell’estate 1981, terminata la maturità, si mette in cammino con l’amico Andrea. Portano il minimo dell’attrezzatura necessaria per poter affrontare qualsiasi tipo di ambiente: zaino, piccozza e ramponi, cartine, abbigliamento estivo e invernale, sacco a pelo e un sottile sacco da bivacco. Niente tenda e niente fornelletto.
L’obiettivo di percorrere a piedi l’intero arco delle Alpi viene raggiunto con il fondamentale contributo di altri sette amici, che si alterneranno nel cammino. Gran parte dei pernottamenti avvenne bivaccando all’aperto o sotto ripari di fortuna.
Dopo quasi quarant’anni, Franco Michieli racconta ora la sua esperienza, riportando il lettore nelle Alpi di allora in uno spazio che rispetto alla piccolezza della persona vale l’infinito.
“Intuivo che la più grande bellezza del viaggio era dipesa dal trovarmi in relazione con un divenire misterioso, che mi aveva accolto in un abbraccio invisibile e selvatico quasi conducendomi attraverso le montagne“, scrive l’autore nella quarta di copertina del libro.
Un libro, dunque, che intende trasmettere il senso di un viaggio effettuato non per tagliare un traguardo, o per aggiungere una tacca all’elenco delle altre traversate, ma per immergersi nella natura completamente e, come scrive Michieli, “commisurare la propria dimensione con la reale grandezza della montagna, o di ciò che non è umano, e ci sovrasta”.Franco Michieli (1962) è geografo e inviato di Meridiani Montagne, scrittore, esploratore e garante internazionale di Mountain Wilderness. È tra gli italiani più esperti nel campo delle grandi traversate di catene montuose e terre selvagge: percorre a piedi terre impervie interpretandole esclusivamente con occhi e facoltà umani, in vero isolamento con la natura. Senza gps, ricetrasmittenti, mappe, bussola e orologio. Ha pubblicato La vocazione di perdersi.

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