Nella lettera alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli si chiede che all’interno della direttiva siano inclusi i costi ambientali, le maggiorazioni dei pedaggi in aree sensibili e la riscossione degli stessi in base ai km percorsi.
Nelle prossime settimane la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli sarà chiamata a esaminare, in sede al Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell´UE, la direttiva Eurovignetta/Eurocharging sulla tassazione di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci su strada per l´uso di talune infrastrutture. Il Parlamento Europeo l’ha già discussa e adottata nel 2018, ma la sua approvazione resta ancora in sospeso.
Questa mattina il presidente di Cipra Italia (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi) e quelli di altre otto associazioni(Club alpino italiano, Federazione protezionisti sudtirolesi, Federazione nazionale Pro natura, Federparchi, Legambiente, Kyoto Club, Mountain Wilderness e WWF Italia) hanno indirizzato una lettera alla ministra De Micheli per chiederle di attivarsi per un miglioramento della direttiva in oggetto.
«L’attuale crisi da Covid-19 ha evidenziato in maniera drammatica due aspetti: in primo luogo l’importanza della salute pubblica e, in particolare, delle condizioni ambientali che favoriscono la salute e rafforzano il sistema immunitario delle persone. Purtroppo l’inquinamento atmosferico e acustico, anche se sono calati nella fase emergenziale, torneranno ad aumentare mettendo a rischio la salute della popolazione, non solo nelle grandi aree urbane, ma anche nelle valli alpine e lungo i grandi assi di transito.
In secondo luogo, è emersa ancora una volta l’importanza delle vie di trasporto transalpine per garantire l´approvvigionamento ai paesi ed alle rispettive popolazioni. Nel 2019 al Brennero sono stati misurati 2,47 milioni di passaggi di Tir, con un aumento del 1,94% rispetto al 2018. Il 55% di tutte le merci che attraversano le Alpi transitano per il Brennero. Di conseguenza i livelli di inquinamento lungo questo asse sono molto elevati e superano sempre più frequentemente i limiti consentiti dalle legislazioni vigenti, in particolare per quanto riguarda gli ossidi di azoto.
La direttiva in questione dà la giusta rilevanza ad entrambi gli aspetti e permette di assumere provvedimenti importanti in tema di trasporto merci. Tuttavia, a nostro avviso, essa presenta delle lacune che dovrebbero essere migliorate. Nella direttiva, infatti, mancano ancora impegni sulla riduzione, secondo noi assolutamente necessaria, dei volumi di traffico e sull’urgenza di trasferire il traffico merci su rotaia – in particolare lungo i grandi assi di transito che attraversano le Alpi, una regione sensibile, spazio di vita e ricreazione per milioni di persone. Siamo convinti che le merci che attraversano le Alpi, o qualunque altra area sensibile come zone densamente popolate, debbano farlo utilizzando i vettori meno inquinanti».
Le associazioni per migliorare la direttiva considerano fondamentale che vengano prese in considerazione le seguenti richieste:
• La direttiva Eurocharging deve includere tutti i costi esterni come base di calcolo (protezione del clima, della salute umana, della natura e dell’acqua).
• Occorre confermare la possibilità di applicare maggiorazioni di pedaggi in aree sensibili come le Alpi o le regioni densamente popolate, per avere effetti diretti sul trasferimento modale.
• I pedaggi devono essere riscossi in funzione dei chilometri percorsi (applicazione del principio di causalità “chi inquina paga”).
Conclude la lettera: «queste richieste non sono dettate solo dalle attuali esigenze di protezione del clima e della salute, ma sono anche un impegno assunto dall’Italia e assieme agli altri Stati alpini e all’Unione Europea nella Convenzione delle Alpi, sottoscritta nel 1991, e nel relativo Protocollo trasporti.
Siamo certi che mediante il miglioramento della direttiva Eurovignetta/Eurocharging si andrà nella direzione di una politica dei trasporti rispettosa dell’ambiente, adatta alle esigenze del 21esimo secolo e che non solo saranno migliorate le condizioni di vita delle popolazioni alpine, ma di tutti i cittadini/e europei».