Iniziati i lavori per l’ampliamento del rifugio al Felik (Monte Rosa). “Abbatteremo l’utilizzo della plastica almeno dell’80%”, dichiara il Presidente del CAI Biella Eugenio Zamperone. Partner dell’iniziativa sono il CAI nazionale e Banca Sella. Fine del cantiere previsto nella prossima estate.
Rispetto per l’ambiente, sostenibilità, economia circolare sono temi di grande attualità a cui non ci si può sottrarre. E attorno a questi temi la Sezione di Biella del Club alpino italiano, proprietaria della struttura, la famiglia Favre di Ayas, arrivata alla sua seconda generazione nella gestione del rifugio, e i progettisti incaricati per studiarne l’ampliamento hanno immaginato e disegnato il “Quintino Sella” del futuro.I lavori, ai 3585 metri del Felik, ai piedi dei Lyskamm, sulla dorsale del Monte Rosa che divide le valli di Gressoney e Ayas, sono iniziati da poco più di una settimana. Entro metà settembre la struttura in legno lamellare, realizzata dalla ditta trentina Xlam-Dolomiti, sarà montata e si procederà con la posa del tetto.
L’ampliamento consentirà di unire il corpo rifugio con quello dei bagni, ricavando una sala pranzo più ampia, in modo da evitare i doppi turni a cena e soprattutto per permettere agli ospiti di non dover uscire di notte in caso di necessità di fruire dei servizi igienici.
Sotto al nuovo corpo saranno ricavate delle vasche per l’accumulo di una riserva idrica. “Ora l’acqua non era sufficiente per permettere il lavaggio delle stoviglie e i pasti venivano serviti nei piatti di plastica. A regime, si stima una riduzione dell’80% dell’uso dei questa materia”, dice il presidente del CAI Biella Eugenio Zamperone. I benefici per l’ambiente sono notevoli e immediatamente percepibili: si ridurranno anche i voli necessari all’approvvigionamento della plastica sia quelli per il suo smaltimento.”Sono convinto che il nuovo rifugio, che inaugureremo il prossimo anno (nell’estate a venire saranno ultimati i lavori di allestimento) sarà un vanto per i biellesi. Trovarsi al Quintino Sella è un po’ come essere a casa, una sensazione in parte dovuta alla storia e in parte, almeno per me, alla dedica alla Madonna d’Oropa che, con la sua effige scolpita nelle pietra, dà il suo benvenuto ogni volta che si arriva dopo aver percorso i 900 metri di dislivello che lo separano dal Colle della Bettaforca”, aggiunge Zamperone. Il presidente vede nel rifugio una sorta di extraterritorialità biellese in terra valdostana.
I partner a sostegno del CAI Biella, in questo ambizioso progetto, sono il CAI nazionale e Banca Sella. Al fondatore della Banca, nipote di Quintino, e presidente del CAI Biella a cui si deve, nel passato, un altro importante ampliamento, Gaudenzio Sella, verrà intitolata la nuova sala.
Il Rifugio Quintino Sella è una delle strutture più frequentate dagli alpinisti impegnati sulle vie del Monte Rosa quali quelle ai Lyskamm, al Polluce e al Castore. Moltissimi sono stranieri. Dal rifugio passa anche la celebre gara scialpinistica Trofeo Mezzalama che porta gli atleti da Cervinia a Gressoney.
Un rifugio, 134 anni di storia
Dalla statua di Quintino al Quintino
Tra le iniziative che la sSzione di Biella del Club alpino italiano sta progettando per festeggiare l’inaugurazione dell’ampliamento del rifugio Quintino Sella, previsto nel settembre 2020, c’è quella di realizzare un trekking di più giorni che consenta, partendo dalla statua dedicata allo statista in piazza Martiri a Biella, di raggiungere il rifugio. Il percorso è in fase di studio ma tra i punti fermi c’è la salita al Santuario d’Oropa attraverso il sentiero del Gorgomoro e la visita alla tomba del ministro nel cimitero monumentale. Da valutare ancora se si valicherà il colle della Barma o la Mologna, toccando così anche la valle Cervo e il rifugio Rivetti.
Info al tel. 333.2460491.