I dieci punti per educare i frequentatori dei rifugi alpini e appenninici

Il Club alpino italiano ha realizzato un pannello con dieci richiami sull’ambiente montano, sul visitatore che si avvicina alla montagna e sul gestore che accoglie ed educa. Tra settembre e ottobre sarà posizionato presso i rifugi CAI in tutta Italia.

 width=

Dieci immediati richiami al “sistema rifugio” contenuti in un pannello informativo che sarà installato tra settembre e ottobre presso i rifugi CAI di tutta Italia. E’ questa l’iniziativa ideata dal Club alpino italiano (attraverso le Commissioni centrali Rifugi e Tutela Ambiente Montano) e presentata la prima volta lo scorso giugno a Verbania nell’ambito della 21^ Settimana Nazionale dell’Escursionismo.

Tra i messaggi guida troviamo innanzitutto l’invito a venire in rifugio e a viverlo (“meta di tanti escursionisti e alpinisti e gestito da persone esperte e disponibili”), seguito dall’esortazione a percorrere “i sentieri per conoscere, osservando il paesaggio e godendo dei linguaggi dell’ambiente”. E ancora, le raccomandazioni di “prendersi cura della montagna: acqua aria e suolo sono risorse vulnerabili, è necessario imparare a tutelarle” e di portare con sé carta dei sentieri e bussola, oltre a controllare le previsioni meteo e a comunicare al gestore la propria destinazione (“prevenzione è sicurezza”).

Non mancano gli inviti all’utilizzo della borraccia (per limitare il consumo di plastica), alla produzione della minor quantità possibile di rifiuti e al rispetto del silenzio all’interno del rifugio durante le ore notturne, per non disturbare chi dorme nella stessa stanza. Senza dimenticare l’energia da non sprecare (che in rifugio proviene spesso dal sole) e le pretese non eccessive sulla varietà dei pasti (“il rifugio non è un albergo e portare alimenti e materiali in quota è molto oneroso”).

Il Club alpino italiano con questa iniziativa vuole dunque veicolare il concetto secondo il quale il rifugio vive in sinergia con l’ambiente montano, azioni ed effetti si contaminano vicendevolmente e che i frequentatori possono contribuire alla tutela delle terre alte limitando l’utilizzo di risorse.

“Quando si raggiunge un rifugio, accolti dal gestore, si è certi di essere in buone mani, per continuare un’esperienza in sicurezza e simpatia”, affermano i Presidenti delle Commissioni Rifugi e Tutela Ambiente Montano, Giacomo Benedetti e Filippo Di Donato. “In montagna la cultura del bello è patrimonio comune, da tutelare e promuovere”.

Articoli Correlati