Acqua, boschi, sostenibilità e clima al centro delle iniziative proposte nei territori di cinque parchi nazionali (Gran Paradiso, Pollino, Stelvio, Appennino Tosco-Emiliano, Abruzzo, Lazio e Molise), che coinvolgeranno gli alunni di tutte le età, dalle elementari alle superiori
I cinque progetti promossi dal CAI che saranno finanziati coinvolgeranno altrettanti parchi: Gran Paradiso, Pollino, Stelvio, Appennino Tosco-Emiliano, Abruzzo, Lazio e Molise. “Filo conduttore nelle attività educative del Club alpino è la frequentazione del territorio con esperienze sensoriali alla scoperta di habitat, culture e tradizioni, incontrando abitanti e paesi“, afferma il Presidente della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano Filippo Di Donato.
Entrando nel dettaglio 1500 ragazzi parteciperanno al progetto “H2O: Risorsa a 360° nel Parco Nazionale Gran Paradiso”, il quale, pur essendo incentrato sulla tematica “acqua”, presenta ricadute su diversi ambiti informativi, educativi e formativi e si rivolge, oltre alle scuole, a cittadini, istituzioni, operatori economici e turisti. Prevede inoltre lo scambio di esperienze e buone pratiche tra aree protette con un viaggio di istruzione a Caramanico, nel Parco Nazionale della Majella, per proseguire nei paesi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Nell’area lombarda del Parco Nazionale dello Stelvio il CAI coinvolgerà l’IC Alberti di Bormio e l’IC Damiani di Morbegno (SO) nel progetto “Scuole alpine per la valorizzazione e l’educazione alla sostenibilità del territorio”. L’iniziativa, che intende dare vita a una stabile collaborazione per l’educazione alla montagna sul campo, sperimenterà concretamente i percorsi educativi formaliscaturiti dalle indicazioni dell’“Alpine School Model – Modello di Scuola Alpina”, esito del progetto “YourAlps”, nell’ambito del programma europeo Interreg – Alpine Space. Tali percorsi educativi, durante il prossimo anno scolastico 2019-2020, potranno caratterizzare la certificazione delle “Alpine School”.
Nel Parco Nazionale del Pollino, con “Il richiamo della foresta”, il Club alpino intende stimolare l’interesse e la curiosità dei bambini di otto classi di scuole elementari e medie all’interno dell’area protetta in Basilicata e in Calabria. Sono previste otto uscite sul territorio, con l’obiettivo di sviluppare nei giovanissimi il pensiero critico, trasmettendo loro le complessità del mondo naturale e lo sviluppo dei comportamenti corretti e delle buone pratiche (ad esempio evitare l’utilizzo di oggetti usa e getta, in particolare di plastica, preferendo oggetti riutilizzabili). Nel corso delle uscite saranno presenti momenti di pulizia del bosco in modo che i partecipanti si rendano conto del reale impatto dei rifiuti, da ridurre nella quantità e da riportare sempre a valle per la raccolta differenziata.
Legata al patrimonio boschivo anche l’iniziativa “Uomini e foreste: conoscere per difendere” nel Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano, che intende anch’esso promuovere la conoscenza diretta dell’ambiente naturale montano da parte di alunni e insegnanti degli istituti presenti nell’area protetta. Le visite guidate, i soggiorni nei rifugi, le esperienze di cammino sui sentieri storici e i pernottamenti in tenda saranno le modalità di azione privilegiate per gestire e sviluppare la progettualità. Prevista inoltre un’attenzione specifica all’inclusione degli alunni con disabilità motorie.
Nel Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, infine, il Club alpino porterà avanti il progetto “Montagna, clima e uomo: cambia il clima e cambiano i comportamenti dell’uomo”. Il territorio sarà proposto come un vero un vero laboratorio per l’applicazione delle buone pratiche per la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’adattamento e la resilienza di fronte alle sfide ambientali. Attraverso interventi in aula ed escursioni per le singole classi interessate, si offriranno ai ragazzi spunti per conoscere e riflettere sui cambiamenti climatici, sulle loro conseguenze su risorse naturali come acqua e boschi, sui possibili danni che possono causare e sui comportamenti da tenere per mitigare incuria e atti dolosi.
“Il CAI ha una visione ampia di criticità ed eccellenze di montagna da risolvere e promuovere insieme, recuperando il piacere dell’incontro e del dialogo, attraverso intese e alleanze, alimentate da buone pratiche, ricerche e studi (condivisi e partecipati trasversalmente nei cinque progetti)”, conclude Di Donato. “Camminando insieme si va lontano (famoso proverbio del Kenya), condividendo e ponendo al centro di questi progetti l’educazione ambientale di vecchie e nuove generazioni. Un’educazione chiestacon coerenza e determinazione, come avvenuto nel recente sciopero scolastico per il clima. Siamo noi adulti che possiamo e dobbiamo garantire il capitale sociale, culturale e naturale, oggi e nel prossimo futuro,e la crescita di solidarietà, uguaglianza e rispetto reciproco”.