Il 14 e il 15 febbraio 2019 due giornate di approfondimento del Cai sul valore delle risorse della montagna, con attenzione a tutela e sostenibilità.
Due temi sono al centro dell’attenzione del Cai: l’impatto e le problematiche causate dalla realizzazione del mini idroelettrico in montagna e gli altrettanto gravi effetti determinati dalla realizzazione di impianti di risalita con l’ampliamento dei bacini sciistici. Ne parleremo approfonditamente i prossimi giorni, attenti anche ai ripetuti segnali che ci vengono dal cambiamento climatico e dal superamento del valore di resilienza dell’ambiente.
Mini idroelettrico in montagna?
A Tolmezzo – giovedì 14 febbraio – si fa seguito all’aggiornamento nazionale tenuto nel 2018 proprio sul tema Mini idroelettrico in montagna, del quale come Cai Tam abbiamo appena pubblicato gli atti. Sarà una valutazione diretta e puntuale sui limiti degli incentivi per il Mini idroelettrico in montagna e sulla vulnerabilità delle “terre alte”, che considererà anche gli effetti sulla montagna a seguito degli eventi metereologici che hanno recentemente segnato il Nordest. Si avvicina inoltre la Giornata Mondiale dell’Acqua, del prossimo 22 marzo che ci ricorda quanto la risorsa idrica sia preziosa e insostituibile alla vita, quindi da custodire gelosamente (locandina scaricabile in fondo al testo).
Impianti sciistici al Corno alle Scale?
A Bologna – venerdì 15 febbraio – un nutrito fronte di Associazioni si è dato appuntamento per valutare l’impatto degli interventi previsti e indicare le potenzialità alternative offerte dalla frequentazione sostenibile. Ci troviamo in ambiti altitudinali dove il cambiamento climatico incide significativamente su durata e tenuta del manto nevoso e non è sostenibile il ricorso all’innevamento artificiale, che comporta dispendio di risorse naturali e di energia , favorendo l’inquinamento.
La questione bacini sciistici, impianti di risalita e innevamento artificiale è nazionale, interessa Alpi e Appennino con gravi impatti e chiede il superamento di logiche settoriali e nuova attenzione per il capitale naturale. Per l’estate – 29 e 30 giugno 2019, abbiamo già in programma un aggiornamento nazionale Cai-Tam in Valle d’Aosta.
Le due giornate affrontano i temi acqua, suolo e paesaggio, che sono in relazione e interdipendenti. In comune c’è la conservazione delle risorse naturali con il riconoscimento di bellezza, valori e utilità dei servizi ecosistemici. La disponibilità di risorse naturali è infatti legata alla qualità dei servizi ecosistemici, da lasciare integri affinché possano auto rigenerarsi. E così il cerchio virtuoso si chiude bene, è durevole e guarda al futuro delle prossime generazioni
L’innovazione efficace e sostenibile in montagna nasce dalla tradizione e diversifica le forme d’uso con una rassicurante offerta turistica, in linea con il 2019 anno del turismo lento. Si privilegiano le presenze lungo tutto l’arco dell’anno e si finalizza la frequentazione all’esplorazione sensoriale ed emozionale, che percorre, osserva e condivide funzioni dell’ambiente, cultura e tradizioni locali. Cresce la consapevolezza che la conservazione dell’ambiente montano rappresenti un tangibile contributo a sicurezza e qualità della vita anche nelle zone collinari e di pianura, fino alla costa. Ci aiutano le indicazioni del Bidecalogo del CAI con le Linee di indirizzo e di autoregolamentazione in materia di ambiente e tutela del paesaggio.
Conclusioni
Gli impianti sciistici segnano gran parte delle montagne d’Italia sulle Alpi e in Appennino. Sono interventi che tessono trame invasive su pendii e nelle valli. Il mini idroelettrico segna in particolare le Alpi. Nuova tecnologia e ricerca di profitto esasperano gli interventi in ambiente condizionando modelli e stili di vita e non considerano i cambiamenti in atto. Il tema sostenibilità e Agenda 2030 ci vede presenti e giovedì 14 seguiremo anche i lavori dell’Alleanza per la sostenibilità a Roma.
Impianti sciistici e mini idroelettrico sono interventi che non si autofinanziano e chiedono continue risorse pubbliche. Come collettività chiediamo invece che le risorse economiche siano destinate a scelte durature e sostenibili, al sostegno di chi ancora vive tenacemente in montagna, a favore di popolazioni sempre più a rischio di spopolamento e di invecchiamento.
Questi appuntamenti sono utili come approfondimento tecnico per rivolgersi ai decisori politici, ma soprattutto come azione rivolta ai non addetti ai lavori, per favorire circolazione delle informazioni e sensibilizzazione sui temi.
Filippo Di Donato
Presidente Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del CAI