Il Presidente Mauro Leveghi: ““Due parole che rappresentano i pilastri fondativi del Festival: non a caso, declinate al plurale. La montagna, infatti, è da sempre un concetto ricco di significati, un luogo che viene vissuto in molti modi diversi”
Dal 1952 ad oggi, la storia del Trento Film Festival si è intrecciata alla storia della montagna e dell’alpinismo,facendolo diventare un vero e proprio laboratorio sulle culture delle terre alte, sempre pronto ad esplorare i cambiamenti nel modo di vivere la montagna e l’avventura.
Nato come 1° Concorso Internazionale della Cinematografia Alpina, appendice del 64° Congresso nazionale del Cai, nel 1955 diventa ufficialmente Festival, e alla montagna si aggiunge la categoria dell’esplorazione, per poi allargare nuovamente il raggio di azione nel 1989, una volta ribattezzato Filmfestival Internazionale Montagna Esplorazione Avventura.
Dal 2005 il nome attuale, Trento Film Festival, e nel 2010 un payoff che ne esplicita i punti chiave: Montagna / Società / Cinema / Letteratura.
Quest’anno un nuovo cambiamento, approvato dal Consiglio Direttivo: il payoff si fa più sintetico e fissa in due parole il “manifesto” del Trento Film Festival: Montagne e Culture.
“Due parole che rappresentano i pilastri fondativi del Festival: non a caso, declinate al plurale”, dice Mauro Leveghi, Presidente del Festival. “La montagna, infatti, è da sempre un concetto ricco di significati, e sempre di più un luogo che viene vissuto, conosciuto e attraversato in molti modi diversi. Il Festival è stato e vuole essere uno spazio dove questa diversità trova casa e viene raccontata, tramite ogni sorta di strumento, linguaggio ed espressione artistica”.
Una dichiarazione di intenti che troverà ancora concretezza nella 67. edizione del Trento Film Festival, prevista dal 27 aprile al 5 maggio 2019.
Trento Film Festival