Nella prima edizione del Camp Giovane Cai svolta a Minazzana (LU), 97 soci dai 16 ai 40 anni provenienti da tutta Italia si sono confrontati tra loro elaborando idee e proposte a tutto tondo per rendere il Cai sempre più a misura giovane
Idee, proposte e confronti per guardare al futuro del Club alpino italiano, un’associazione nazionale che intende diventare sempre più attrattiva per i giovani, rispondendo ai loro interessi e alle loro aspirazioni.
Dal 29 ottobre al primo novembre si è svolto a Minazzana (LU) il Camp Giovane Cai Apuane 2022, prima edizione di un evento che ha visto la partecipazione di 97 giovani soci dai 16 ai 40 anni, impegnati attivamente nella vita di 43 Sezioni di 13 regioni italiane, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Tra loro presidenti di Sezione, Accompagnatori, Istruttori e semplici soci desiderosi di rendere il Club finalmente a misura di giovane.
Elementi da tenere ed elementi da cambiare
I partecipanti si sono confrontati tra loro in primo luogo sulle buone e sulle cattive pratiche in essere. Tra gli elementi da tenere, la socializzazione e lo stare insieme proprio dell’attività associativa, insieme alla condivisione di esperienze, conoscenze e allo spirito di gruppo. Come elementi da cambiare, i partecipanti hanno purtroppo citato i pregiudizi, le gelosie e le ipocrisie che talvolta persistono nei confronti dei più giovani, insieme all’eccessiva burocrazia che ad oggi ancora affligge le Sezioni.
I giovani soci si sono riuniti in otto tavoli specifici dedicati ad ambiente, attività indoor e outdoor, vita di Sezione, comunicazione, cultura, rapporto con le scuole e le università, informatizzazione e socializzazione.
Ambiente
Tra le idee e le proposte uscite dai gruppi, troviamo un maggior coinvolgimento dei giovani soci nelle commissioni del Cai che si occupano di tutela dell’ambiente, vista la crescente sensibilità delle nuove generazioni su questo tema; l’incentivazione all’utilizzo dei mezzi pubblici e alla condivisione delle auto per raggiungere i punti di partenza delle escursioni, per un minor impatto ambientale delle attività del Cai ma anche per facilitare la partecipazione dei ragazzi, che non sempre dispongono di un auto propria; non è mancata la richiesta di organizzare un numero crescente di escursioni in luoghi caratterizzati da criticità ed emergenze di carattere ambientale.
Vita e attività delle Sezioni
Per rendere più appetibili le attività indoor e outdoor delle Sezioni, i partecipanti hanno consigliato innanzitutto uno snellimento burocratico e una diminuzione dei costi dei corsi per accompagnatori di escursionismo e cicloescursionismo e istruttori di alpinismo e di scialpinismo, per facilitare la partecipazione dei giovani e per permettere loro di organizzare in prima persona attività e iniziative. In secondo luogo i corsi di avvicinamento alla montagna rivolti a bambini e agli adolescenti dovrebbero avere una connotazione più alpinistica dell’attuale, anche grazie al coinvolgimento delle Guide alpine, garantendo poi un seguito formativo anche dopo i 18 anni, per permettere una crescita e una formazione continua ai giovani alpinisti. In questo senso, è consigliata anche la creazione di gruppi di allenamento all’interno delle Sezioni, oltre all’istituzione di specifiche commissioni giovanili territoriali e di “quote giovanili” all’interno dei consigli direttivi, in modo da permettere la realizzazione di progetti ideati da under 30, che rispondano ai loro interessi.
Piacerebbe molto, poi, l’ideazione di un grande festival nazionale che proponga attività avventurose suddivise per discipline e di open day locali per far conoscere le proposte delle Sezioni alle diverse comunità.
Comunicazione
La comunicazione dovrebbe, sia a livello nazionale che sezionale, puntare su social network come Instagram, con linee guide e modus operandi il più possibile stardardizzati. Importante anche il consiglio di realizzare dei podcast e dei contenuti video con interviste e storie per farsi conoscere e intrattenere. Sarebbe graditissimo, inoltre, che ogni Sezione avesse una propria bacheca online con uno spazio per i giovani curato dai giovani e che, tra i propri corsi, ne organizzasse qualcuno sull’attività di videomaking in ambiente. Non manca la proposta di tenere aperte le sedi delle Sezioni per far studiare i ragazzi, sul modello delle biblioteche.
Scuola, università e socializzazione
Per quanto riguarda il rapporto con il mondo della scuola e dell’università, la richiesta è quella di accrescere la presenza del Cai negli istituti, mirando però non agli insegnanti ma direttamente agli allievi con progetti che permettano anche ai soci giovani di parlare agli alunni con un linguaggio più accattivante per questi ultimi. Di fondamentale importanza le università, con tirocini e collaborazioni continuative che permettano ai giovani soci di mettere le proprie competenze professionali al servizio del sodalizio. Per una miglior socializzazione, il consiglio è quello di mettere in rete i gruppi di soci under 25 e under 30 (chiamati Juniores), in modo da facilitare le relazioni tra loro e l’organizzazione di iniziative congiunte: viene chiesta una mappatura regionale diffusa quanto prima.
È sentita infine la necessità di diffondere l’utilizzo di format online per l’iscrizione, i rinnovi e la partecipazione alle escursioni, per rendere l’associazione più smart dal punto di vista burocratico, insieme alla creazione, nel sito ufficiale del Cai, di uno spazio riservato agli annunci di lavoro da parte dei rifugisti e alle richieste di volontari per la manutenzione dei sentieri da parte delle varie Sezioni.
Una Youth Commission all’interno del Cai
In ultimo i giovani insieme alla presidenza si propongono di portare all’attenzione del Consiglio direttivo la richiesta di istituire una Youth Commission all’interno del Cai che mantenga attivi i tavoli di lavoro e permetta ai giovani di progettare in autogestione soluzioni innovative.
«Sono rimasto favorevolmente impressionato dalla serietà, dall’impegno e dalla motivazione con i quali questi ragazzi si sono approcciati alle diverse tematiche oggetto di discussione. Ho visto un grande attaccamento alla nostra associazione e una voglia di fare, di mettersi in gioco per migliorarla sempre di più e renderla più appetibile per le generazioni più giovani», ha commentato il Presidente generale del Cai Antonio Montani. «A questo evento ne seguiranno altri, a partire già dal prossimo inverno, per ascoltare queste voci e per cercare di concretizzare i loro suggerimenti e le loro proposte».
Oltre ai confronti, alle proposte e allo scambio di idee non sono mancate le attività in ambiente, con escursioni sulle Apuane, per vedere da vicino l’impatto ambientale dell’attività estrattive, e arrampicate in falesia.
Il Camp Giovane Cai Apuane 2022 è stato organizzato dal Cai centrale e dal Gruppo regionale Toscana, con il supporto della Sezione di Pisa, del comune di Seravezza e dalla Pubblica assistenza di Minazzana.