Il numero di luglio della rivista del Cai dedica il focus al centesimo compleanno dei Parchi nazionali Gran Paradiso e d’Abruzzo, Lazio e Molise. Su questo numero l’intervento del neoeletto Presidente generale del Cai Antonio Montani, che punta a un maggiore coinvolgimento dei giovani attraverso una crescente diffusione delle attività alpinistiche nelle Sezioni
Cento anni tra conservazione e sviluppo
Il focus ospita il contributo del presidente del Parco nazionale Gran Paradiso Italo Cerise, che racconta il secolo vissuto dall’area protetta tra conservazione e sviluppo, rispettando il delicato equilibrio tra uomo e natura. «Il Parco nazionale Gran Paradiso ha trovato la propria identità riuscendo a garantire politiche di tutela e iniziative che hanno coinvolto il territorio».
Parole confermate dal suo omologo del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Giovanni Cannata, che ricorda come i parchi, oltre a essere istituzioni dedicate alla conservazione della natura, «sono anche uno strumento cardine delle politiche ambientali e parlano di identità e di futuro».
Il presidente della Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai Raffaele Marini ricorda, dal canto suo, che il 2021 e il 2022 sono anni di altri importanti anniversari, come i trent’anni della Legge quadro nazionale sulle Aree Protette 394/91 e dell’istituzione della Rete Natura 2000. «Se i centenari celebrano l’istituzione di aree protette con la principale motivazione di porre in salvaguardia specie animali a severo rischio di estinzione (stambecco e orso bruno marsicano), i trentennali richiamano l’emanazione di leggi e provvedimenti con cui si intendeva indicare una strategia e una politica di sistema per la tutela dell’ambiente».
Nello speciale trovano spazio anche le riflessioni del rappresentante del Cai nel Consiglio direttivo di Federparchi Filippo Di Donato sul ruolo del Club alpino italiano nella storia dei due parchi e quelle di Paolo Crosa Lenz (Cai Piemonte) sull’importanza dei limiti per sperimentare nuovi modelli di convivenza tra uomo e animali.
Completano il quadro gli articoli di Massimo Bocca (ex Direttore Parco Naturale Mont Avic) e di Antonio De Loris (componente Consiglio direttivo Pnalm) sulla buona pratica, presente in entrambe le aree protette centenarie, di indirizzare le attività umane verso forme sostenibili di utilizzo delle risorse.
L’intervento del Presidente generale Antonio Montani
M360 di luglio ospita l’intervento del neoeletto Presidente generale del Cai Antonio Montani, il quale scrive: «Nell’approcciarmi al grande lavoro che ci aspetta, non dimentico di avere iniziato il mio cammino ricoprendo la carica di presidente di una piccola Sezione, quella di Pallanza, poiché pienamente convinto che le realtà sezionali siano le cellule vitali del Cai». Nel prossimo triennio è intenzione del nuovo Presidente «porre in atto iniziative e azioni, anche con l’attribuzione di risorse importanti, per aumentare l’attrattività del Cai nei confronti dei giovani, soprattutto con una declinazione volta alla diffusione dell’alpinismo, attività sicuramente modificatasi negli ultimi decenni, la quale tuttavia ritengo mantenga ancora possibilità di avventura e, allo stesso tempo, di crescita umana e personale».
Esempio, di vita, passione e impegno
Il direttore Luca Calzolari dedica il proprio Peak&Tip all’alpinista pluriamputato Andrea Lanfri, che di recente ha raggiunto la vetta dell’Everest. «La montagna è stata – ed è – il suo luogo di libertà e anche di cura. La passione per l’alpinismo è stato un motore importante nella sua battaglia, che lo ha aiutato a vivere una condizione difficile per trasformarla in opportunità. E mi piace pensare che la montagna gli sia stata al fianco restituendogli forza, senso e bellezza. Andrea rappresenta un esempio. Di vita, di passione, d’impegno».
Gli altri contributi di questo numero
Gli appassionati di mete alpinistiche poco note troveranno il racconto delle esplorazioni del Monte Ross, nelle Isole Kerguélen (Oceano Indiano meridionale), una delle vette più difficili e meno frequentate al mondo. Gli amanti del cinema, invece, potranno leggere l’esclusiva intervista a Davide Chiesa, documentarista e appassionato di montagna, che ha raggiunto la vetta dell’Everest nel 2017 e che da quella esperienza ha tratto il film Fino alla fine dell’Everest.
Le proposte di itinerari conducono alla scoperta della Via Vandelli, da Modena a Massa in mountain bike attraversando le selvagge Apuane (170 km e circa 3800 metri di dislivello), e di due sentieri da percorrere a piedi tra guglie e foreste nel Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino. In tema escursionismo M360 ospita poi il racconto dei 58 giorni di cammino per coprire i 1160 chilometri del percorso Blu della Via Alpina (da Riale fino al Principato di Monaco) che si è “regalato” per i 70 anni Antonio Santeusanio.
Non mancano su questo numero la narrazione dell’ultima edizione del Trento Film Festival (la numero 70) e la spiegazione di come l’escursionismo influisca positivamente sulle attività cerebrali.
Il portfolio fotografico è dedicato alle Dolomiti immortalate dagli scatti all’infrarosso di Cesare Re, per cogliere luci e riflessi che a occhio nudo non si possono catturare.
Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo Cai completano come sempre il numero di aprile, acquistabile in edicola a 3,90 euro e in arrivo nelle case dei Soci del Cai.