Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026: l’ambiente è a rischio

Occorre attivare una procedura di Valutazione Ambientale Strategica su tutte le opere previste, sottolineano otto Associazioni di protezione ambientale, tra cui il Club alpino italiano, riunite in un tavolo di lavoro congiunto

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Vista di Cortina dal Monte Faloria © Kallerna – Wikimeda Commons

Otto Associazioni di protezione ambientale (Club alpino italiano, Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness Italia, Touring club italiano e WWF) esprimono forte preoccupazione per il grave impatto ambientale che rischia di essere provocato dalle opere previste per le Olimpiadi invernali Milano- Cortina del 2026. La preoccupazione è aggravata sia dall’assenza di informazioni sulle modalità di progettazione e di realizzazione che dovrebbero essere rilasciate con urgenza dai Ministeri competenti (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e Ministero della Transizione Ecologica) sia dalle procedure in corso che tendono nei fatti a eliminare la Valutazione Ambientale Strategica per recuperare il dichiarato grave ritardo sulla tabella di marcia delle opere.

Le Associazioni ritengono che le Olimpiadi e le Paralimpiadi, soprattutto quelle invernali anche in ragione dei luoghi dove si svolgono, siano una straordinaria occasione di fratellanza e di pace tra i popoli e nello stesso tempo di crescita della consapevolezza dei valori ambientali, in particolare di quelli legati alla montagna. Inoltre, come le stesse hanno sottolineato in una lettera indirizzata già ad aprile 2021 ai suddetti Ministeri, con le prossime Olimpiadi l’Italia potrebbe dimostrare di essere all’avanguardia nell’applicazione degli standard e delle procedure ambientali in coerenza con l’impegno assunto con il Contratto di assegnazione dei Giochi.

Dopo quasi un anno, tuttavia, i Ministeri non hanno inviato alcuna risposta a quella lettera che chiedeva coerenza, trasparenza nelle informazioni sulle opere e un fattivo coinvolgimento delle Associazioni di protezione ambientale che, almeno fino a oggi, non hanno avuto accesso ai progetti relativi alle opere previste per i Giochi: nulla si conosce dunque per quanto riguarda in particolare l’attivazione delle procedure di VAS nazionale sulle opere essenziali, connesse e di contesto in corso o in preparazione. D’altra parte, fino ad oggi, non hanno trovato riscontro concreto neanche le richieste delle associazioni, rivolte alla “Fondazione Milano-Cortina 2026”, di sostenere con la sua autorevolezza, presso i ministeri competenti e presso la società “Infrastrutture Milano cortina 2026”, la necessità di procedere alle valutazioni ambientali previste dalla legge.

La mancanza di una risposta ha creato nelle associazioni scriventi una forte preoccupazione per il grave impatto ambientale che rischia di essere provocato dai giochi: una preoccupazione ancora più forte per il deludente risultato del frettoloso incontro avuto il 15 febbraio scorso con il Vice Ministro Alessandro Morelli, nel corso del quale era anche presente, ma non è intervenuto, l’Amministratore delegato della “Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026”, Luigi Valerio Sant’Andrea. In tale occasione, infatti, il Vice Ministro si è limitato a sottolineare la complessità della situazione e la conseguente necessità di affrontarla insieme, aggiungendo che ne avrebbe parlato con il Ministero della transizione ecologica.

Quanto però è avvenuto subito dopo questo incontro dimostra come il comportamento ministeriale vada nei fatti in una direzione diametralmente opposta e che non veda nelle associazioni ambientaliste un interlocutore: il 23 febbraio il Presidente del Consiglio – su proposta del Ministro delle infrastrutture, sentito il Ministro dell’economia e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari (così almeno stabilisce l’art. 4 del decreto legge 32/2019) – ha nominato Amministratore delegato Valerio Sant’Andrea come Commissario straordinario per ben otto importanti interventi riguardanti i Giochi (tra cui il prolungamento ovest della tangenziale di Sondrio e le varianti della statale di Alemagna a Cortina e a Longarone).

Data la situazione, le associazioni non possono che deninciare il fatto che non sia stata avviata una VAS nazionale e che manchi un percorso pubblico sulla questione Olimpiadi. Anche il Commissario UE Sinkevičius, in merito alla necessità di sottoporre ad un adeguato procedimento di valutazione ambientale l’insieme delle “opere olimpiche”, si è espresso in questo senso con un parere rilasciato il 17
febbraio 2022 (P-000129/2022).

La percezione è che, ad oggi, si punti al commissariamento straordinario degli interventi per recuperare l’evidente ritardo sulla tabella di marcia dei lavori, tutto ciò a scapito degli impatti ambientali che le opere in corso e in progetto avranno sui territori.

Per questi motivi, le sottoscritte Associazioni ribadiscono la necessità:

1. che siano redatti dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, di concerto con il Sottosegretariato allo Sport presso la Presidenza del Consiglio, un Piano unitario e il relativo Rapporto Ambientale riguardanti le opere e gli interventi essenziali, connessi e complementari alla realizzazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 – anche di competenza delle Regioni e delle Province Autonome – da sottoporre a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nazionale e relativa contestuale Valutazione di Incidenza (VINCA) di competenza del Ministero per la Transizione Ecologica, ai sensi delle Direttive 2001/42/CE e 92/43/CE, del D.lgs. n. 152/2006 e del DPR n. 357/1997;

2. che la VAS nazionale non venga limitata alla realizzazione delle opere (impianti, attrezzature sportive, trasporti, ecc.), ma estesa all’incidenza delle variazioni di uso del suolo e alle dinamiche del carico insediativo, sia temporaneo (per i Giochi) sia permanente, anche e soprattutto in relazione alla disponibilità e al consumo di risorse, ricordando che la maggior parte degli eventi si svolgerà all’interno del perimetro tutelato dalla Convenzione delle Alpi di cui alle leggi 403/1999, 50/2012 e 196/2012 e che una parte si svolgerà anche all’interno del territorio Dolomiti UNESCO che è “Patrimonio dell’Umanità”;

3. che venga data risposta alle richieste e alle osservazioni qui formulate entro la fine di questo mese di aprile.

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