“Meno fragili, più forti”: è dedicata alla montagnaterapia, definita una risorsa per il corpo e per la mente, la copertina del numero di ottobre di Montagne360, la rivista del Cai. “Tutti dentro, nessuno escluso. È questa l’estrema sintesi di quel che rappresenta per noi la Montagnaterapia”, scrive il direttore della rivista Luca Calzolari. “Al netto di tutti i benefici che da questa disciplina derivano, il valore più assoluto è quello dell’inclusione”.
Negli articoli spazio alla sempre maggior diffusione di una pratica terapeutica-riabilitativa rivolta a pazienti con disabilità, dipendenze, malattie rare o invalidanti e disturbi mentali o del comportamento, portata avanti nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, o in contesti socio-sanitari accreditati, con la fondamentale collaborazione delle Sezioni del Cai.
«L’esperienza vissuta in montagna aiuta ad affrontare meglio gli ostacoli dell’esistenza», afferma Ornella Giordana nell’intervista che apre il focus dedicato al tema. Ornella, una delle promotrici del gruppo “La montagna che aiuta” dei Cai Torino, è ora referente per la montagnaterapia all’interno della Commissione Centrale Escursionismo del Cai, che sta studiando interessanti prospettive di evoluzione di questo tipo di approccio.
Il focus riporta diverse buone pratiche, come quella del Cai Alessandria, che ha declinato in pianura queste iniziative, e il progetto “Di Passo in Passo” di ASST Spedali Civili di Brescia e Cai locale, rivolto ad assuntori di cocaina e a giocatori d’azzardo patologici, che ha trovato una declinazione efficace anche durante la pandemia. E ancora, le escursioni del Diab3king, trekking di tre giorni in quota con ragazzi diabetici promossi dal Cai Tortona.
In apertura di numero, oltre al consueto editoriale del Presidente generale, il direttore Luca Calzolari si chiede nel suo Peak & Tip se l’alto numero di presenze turistiche in montagna lo scorso agosto sia stato un assalto o un’opportunità: «questi flussi concentrati e anomali per la montagna estiva, confermati anche dai rifugisti con cui abbiamo parlato, qualche problema lo hanno evidenziato. Primo fra tutti la sostenibilità di numeri troppo alti. Avremo tempo di capire meglio e riflettere su cosa fare e cosa evitare per trasformare questi numeri in un’opportunità stabile e sostenibile».
M360 dedica diverse pagine al Sentiero Italia CAI, raccontando la prima tranche di riprese (in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia) del docufilm a esso dedicato (regia di Luca Bergamaschi) che, attraverso tre capitoli e altrettanti narratori, intende «parlare a tutti, nessuno escluso. Non solo a chi la montagna la ama, la conosce e la frequenta, ma anche ai camminatori saltuari o a quelli che le cime le hanno viste solo dal basso». Il grande sentiero è poi protagonista di un progetto turistico sancito da un accordo del Cai con un tour operator e , naturalmente, delle guide ufficiali che vedranno la luce il prossimo anno ma che si stanno realizzando in questi mesi.
Un altro approfondimento è dedicato al Trento Film Festival, con il racconto di un’edizione particolare, tra sala e streaming, che ha visto vincere la pellicola georgiana A Tunnel, mentre la Genziana del Cai è andata al polacco The Wind. Una particolare attenzione è dedicata alle iniziative che hanno coinvolto il Club alpino, tra presentazioni di libri, premiazioni letterarie (la favola coedita con Salani Una balena va in montagna ha vinto il Premio Itas per ragazzi) e conferenze sulla montanità, tra pandemia e crisi climatica (alla quale ha partecipato il Presidente generale Vincenzo Torti, con Luca Mercalli e Mauro Corona).
Di pandemia ha parlato anche Enrico Giovannini, portavoce di AsviS (l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, alla quale il Cai ha aderito). Nell’intervista ha sottolineato che quest’anno «in molti hanno compreso la necessità di sostenibilità sociale».
Non mancano in questo numero le proposte escursionistiche che presentano
i tre anelli di diversa difficoltà intorno ad Asiago, percorribili in mountain bike “tra guerra e pace”, e l’avventura di sette giorni e sei notti immersi nei silenzi della montagna che si può vivere percorrendo
l’Alta Via dell’Adamello. Altri contributi raccontano il
Film Festival della Lessinia (il cui primo premio è volato nelle Terre alte del Bhutan) e analizzano il futuro del f
ringuello alpino.
Il portfolio fotografico riguarda la “copertura” del Ghiacciaio Presena (Trentino-Alto Adige), dimostrazione degli effetti della crisi climatica. Gli scatti fanno parte di un progetto sulle cause e gli e effetti del cambiamento climatico in Italia che il fotografo Michele Lapini sta portando avanti da alcuni anni.
Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo Cai completano come sempre il numero di ottobre, che anche questo mese, oltre ad arrivare nelle case dei Soci ed essere acquistabile in edicola a 3,90 euro, è consultabile on line.