Il regista Luca Bergamaschi ha terminato la prima parte delle riprese, un viaggio sulle Alpi dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia
Settemila chilometri di bellezza dal sud al nord dell’Italia. Il Sentiero Italia Cai è uno dei più lunghi percorsi escursionistici di montagna al mondo. Si sviluppa lungo la dorsale appenninica, isole comprese e su tutto il versante meridionale delle Alpi. L’obiettivo del Club alpino italiano è quello di unire l’Italia attraverso i suoi sentieri, la sua cultura e i suoi paesaggi unici e sempre diversi.
Raccontare il Sentiero Italia Cai significa esprimere la bellezza del nostro Paese. L’obiettivo del documentario ufficiale è proprio questo, narrare le centinaia di tappe attraverso gli occhi di chi lo percorre. Promosso dal Club alpino italiano, il documentario è diretto dal regista Luca Bergamaschi, che si è avvalso della collaborazione del direttore di Montagne 360 Luca Calzolari e del giornalista e storico dell’alpinismo Roberto Mantovani, che già negli anni ’80 faceva parte del nucleo di camminatori e giornalisti che ideò il Sentiero Italia.
La prima parte del viaggio e delle riprese, concluse da pochi giorni, hanno avuto come personaggio principale Eugenio Chemello, un ragazzo di 20 anni che durante il suo cammino tra Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha incontrato e conosciuto alcuni dei protagonisti di quei territori. In Piemonte, i passi di Eugenio si sono intrecciati con i racconti della giovane accompagnatrice escursionistica Martha Consolino in Valle Gesso e poi con le esperienze di Hervé Tranchero, la nota guida alpina del Monviso che gestisce anche il rifugio Quintino Sella. In Valle d’Aosta, il viaggio è idealmente guidato dalla figura del grande alpinista Walter Bonatti che dà il nome all’omonimo rifugio in Val Ferret.
Luca Bergamaschi. Laureato in Sociologia presso l’Università degli studi di Trento, nel 2002, prosegue la formazione attraverso il progetto Leonardo presso la Agat Film di Parigi, dove frequenta un corso per cameraman. Nel 2003 svolge il Master in Documentario presso la Scuola di Cinema di Milano. Tra i suoi documentari si ricordano: Gianantonio Manci, un uomo da non archiviare (2008), Chaperon de Loup (2008), La leggenda dei Butteri (2007), Arte sella, la città delle idee (2014) e Paris Baudelaire (2017).