Pubblichiamo il testo della lettera inviata dal Presidente generale del CAI Vincenzo Torti ai presidenti e ai consiglieri delle sezioni CAI.
Presidenti e Consiglieri,
da diverse Sezioni viene richiesto il parere della Sede centrale circa la possibilità o meno di riapertura delle sedi per una, seppur minima, ripresa di attività.
A tal fine deve considerarsi che:
- ad oggi, sino a nuove disposizioni, in osservanza a quanto previsto dalle disposizioni di legge, l’attività sociale è stata temporaneamente sospesa, mentre, su concorde parere degli OTCO, sono stati sospesi per il 2020 tutti i corsi e le attività formative delle Scuole di alpinismo, scialpinismo, escursionismo, alpinismo giovanile e di tutti gli Organi Tecnici Centrali Operativi e delle Strutture Operative;
- permane il divieto di assembramento di persone, sia in luogo pubblico che privato;
- una nuova disposizione INAIL determina conseguenze di ordine civilistico e penale in capo ai datori di lavoro in caso di contrazione del contagio da Covid-19 da parte dei dipendenti, assimilandola a malattia professionale; si tratta di una disposizione che vale per le Sezioni che si avvalgono di collaborazioni professionali o di dipendenti per il funzionamento delle proprie segreterie, ma che potrebbe estendersi anche rispetto a quei volontari che svolgessero per le Sezioni attività di segreteria o altre mansioni e incarichi ufficialmente loro conferiti dal direttivo sezionale;
- non è di univoca interpretazione la disposizione del DPCM 26 aprile 2020 riguardante la Fase 2 dell’emergenza che esclude dal divieto di attività quelle previste dall’elenco di alcuni codici Ateco, indicati nell’allegato 3, tra i quali il cod. 94 “Attività di Organizzazioni Associative”; tale codice ricomprende, a sua volta, il cod. 94.99.20 concernente le organizzazioni associative che perseguono fini culturali, ricreativi e di coltivazione di hobby, al quale potrebbe riferirsi l’attività delle Sezioni, anche solo per le attività di segreteria e tesseramento; ora, pur ammettendo di considerare come lecita tale attività, deve rammentarsi che permangono i divieti di legge richiamati in premessa, ad iniziare da quello di assembramento, e dunque di qualsiasi tipo di riunione, incontro, convegno o adunanza, senza contare che lo spostamento per recarsi in Sezione non rientra tra i casi consentiti;
- saranno, comunque, da tenere presenti tutte le prescrizioni da adottare in caso di riapertura di attività verso il pubblico, quale si configura quella di segreteria e di tesseramento: obbligo di sanificazione, separazione dei locali di segreteria da altri locali, accesso di una sola persona per volta, distanza tra persone da mantenere nel corso dell’attesa, chiusura dell’accesso ad altri locali, adozione di tutti i DPI ( mascherine, guanti, gel igienizzante, divisorio tra l’operatore sezionale e il front office, misuratore di temperatura, ecc.), nomina di un responsabile sicurezza di Sezione, comunicazione alle autorità competenti, quali sindaci e prefetti, della ripresa attività ed altri eventuali necessari accorgimenti;
- la vigenza delle clausole assicurative sono prorogate nei loro effetti fino al 31 maggio 2020 per i soci 2019 che ancora non avessero rinnovato l’iscrizione.
Alla luce di quanto sopra, il CDC ritiene di raccomandare, sino a che non si saranno create condizioni più favorevoli nell’ottica della tutela della salute pubblica e di quella dei fruitori delle attività sezionali, di protrarre la sospensione della riapertura e, quindi, del funzionamento delle sedi e dei servizi per i Soci, anche se singolarmente e individualmente fruibili, nonché di darne opportuna informazione agli interessati.
Nel più breve tempo possibile, consultati gli esperti in materia e sentiti gli organi tecnici centrali, si provvederà a fornire un documentato vademecum riguardante le modalità da seguire per procedere alla corretta riapertura delle sedi, in modo uniforme.
Al di là, comunque delle disposizioni normative e, della loro più o meno condivisa interpretazione, deve sottolinearsi la rilevante valenza etica dei comportamenti adottati da tutto il CAI, in un momento come l’attuale, anche prevedendo il mantenimento della chiusura delle sedi sezionali, a conferma della prevalente attenzione per la salute pubblica ed il rispetto verso le persone.
Il Presidente generale
Vincenzo Torti