Frequentazione responsabile della montagna nell’era dei social network

Sabato 24 novembre il Club alpino italiano intende avviare un percorso per arrivare a una diffusione sempre più ampia di una cultura di maggior attenzione ambientale. Il tutto partendo dai Soci del CAI per arrivare a tutti i frequentatori delle terre alte, sia i frequentatori abituali che i turisti mordi e fuggi.

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Negli ultimi tempi si sono diffuse preoccupanti modalità di frequentazione della montagna, causate, in molti casi, dalla ricerca dello “scatto perfetto” da condividere sui social network o dall’utilizzo di mezzi meccanici, fino ad arrivare alle competizioni di tutti tipi organizzate anche a quote elevate.

Il tutto porta a sovraffollamento, schiamazzi, processioni vocianti, rifiuti abbandonati e danni all’ambiente naturale e ai sentieri, una vera minaccia verso ambiti territoriali fragili e ricchi di forme di vita, come quelli dell’alta quota dell’arco alpino.

Sarà incentrato su questi temi il convegno “Frequentazione responsabile della montagna nell’era dei social network” (Sala conferenze Longarone Fiere, ore 8,30), che il Club alpino italiano (attraverso i Gruppi regionali di Veneto e Friuli Venezia Giulia, il Comitato Scientifico e la Commissione Tutela Ambiente Montano interregionale) organizza sabato 24 novembre a Longarone (BL).

Obiettivo dell’appuntamento è l’avvio di un percorso di analisi documentata e propositiva per far sì che, a partire dai Soci e dalle Sezioni del CAI, si passi dalla conoscenza del problema alla costruzione di una cultura di maggior attenzione ambientale, da estendere a tutti i frequentatori e gli abitanti della montagna.

L’informazione e la formazione rappresentano gli strumenti più efficaci per creare una coscienza matura in coloro che vanno per monti, siano essi esperti, frequentatori abituali o turisti mordi e fuggi”, è scritto nella presentazione. “Chi cammina, pedala o arrampica in montagna deve avere nel proprio bagaglio non solo la cultura della sicurezza e del prossimo, ma anche quella del rispetto verso i luoghi e gli ecosistemi che frequenta”.

Per maggiori informazioni: www.caicsvfg.it

 

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