“Si è trattato del primo rapporto sullo stato dell’ambiente che Ispra ha prodotto insieme al sistema delle Arpae, dunque un primo documento unificato di sistema con i dati ufficiali relativi all’ambiente, condiviso da Stato, Regioni, Enti locali e ricercatori”. Queste le prime parole di commento del Vicepresidente del CAI Erminio Quartiani, al termine della presentazione della prima edizione del Rapporto Ambiente – SNPA di ieri a Roma. Hanno partecipato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e le massime autorità civili e militari del Paese.
Per Quartiani “come CAI dobbiamo cogliere i dati ambientali in un quadro nuovo, che si rifa alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Un quadro che si basa sulle tendenze economiche, sociali, ambientali e demografiche in correlazione tra loro.Un approccio, dunque, che comporta scenari interessanti e che deve coinvolgere chi si occupa di questioni di montagna”.
Il concetto che il Vicepresidente intende trasmettere riguarda il fatto che, accanto alla protezione ambientale, è necessario avere come obiettivo, anche degli interventi del Club alpino, lo sviluppo delle comunità montane.
Continua Quartiani: “il dato che più del 10% del territorio nazionale è attualmente protetto, ci fa dire che è giusta la direzione CAI di occuparsi sempre più dello sviluppo territoriale delle aree montane attraverso un impegno diretto diretto dei nostri Soci nelle strategie dei Parchi. Interessante poi il fatto che dal 2025 anche in Italia entrerà in vigore la Direttiva Europea secondo la quale non potranno essere conferiti in discarica più del 10% dei rifiuti. Ciò significa che dobbiamo dare vita a un’economia circolare di riciclo importante, che dovrà riguardare anche le aree montane, e non solo quelle urbane”.
Interessante per Quartiani l’intervento di Enrico Giovannini (portavoce di AsviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), che ha ricordato come i giorni scorsi al Consiglio dei ministri il Premier Gentiloni abbia sottoscritto la direttiva secondo la quale la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile farà capo direttamente al Presidente del Consiglio. “Dunque le politiche che ne conseguiranno, che si inseriscono nel percorso di attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU, non saranno più una questione settoriale, ma saranno sovraordinate e non avranno più il solo obiettivo di conciliare economia e ambiente, ma si dovranno collegare anche alle sopracitate questioni sociali e demografiche”.
“L’elemento demografico per noi è particolarmente importante – conclude Quartiani – in quanto vogliamo che la montagna sia abitata e non abbandonata, e che chi vive in montagna goda di condizioni di vita tali da consentirgli di esercitare attività imprenditoriali ed economiche”.
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