La storia, le peculiarità e i significati delle manifestazioni carnevalesche dei borghi montani sono i protagonisti del numero di febbraio 2022 di Montagne360. Non mancano proposte, di tutte le difficoltà, per la frequentazione delle Terre alte nella stagione fredda

Ciaspolate, scialpinismo e cascate di ghiaccio, mentre il carnevale anima i borghi. Il numero di febbraio 2022 di Montagne360, rivista del Club alpino italiano, ha come protagonista la montagna invernale, a partire proprio dalle manifestazioni carnevalesche.

«Quando si pensa al carnevale, raramente si pensa alla montagna», scrive il direttore della rivista Luca Calzolari nell’introduzione del focus. «E allora eccoli, i carnevali alpini. Ve li presentiamo, offrendovi anche un excursus sulla loro origine e la loro storia. Perché a ben guardare sia i carnevali a valle sia quelli a monte sono caratterizzati da antiche tradizioni che a poco a poco sono andate perse o, nel migliore dei casi, non si sono dissolte del tutto».
Gli articoli evidenziano l’irrisione, i riti propiziatori e le antiche paure che caratterizzano i carnevali delle Terre alte: da quello di Lajetto e Condove in Val di Susa fino alla Val Varaita, e poi giù fino a Tricarico, in Basilicata, dall’orso di segale del Piemonte fino alle brigantesse e alle fattucchiere delle terre lucane.
Gli amanti dello scialpinismo vengono condotti sulle sponde del Lago Maggiore che, come il vicino Lario, è circondato da montagne non particolarmente alte ma ricche di occasioni scialpinistiche. Si tratta di itinerari fra boschi di latifoglie, piccoli borghi e scorci bellissimi.
Chi predilige le ciaspole, invece, troverà tre itinerari brevi e medio-facili in Alta Valtellina, per godere della neve e per far divertire i bambini. Sono tre le valli da esplorare: la Val di Rezzalo, la Valfurva e la Val Viola.
M360 fa poi una puntata nel cuore di ghiaccio del Pollino, con il racconto della scoperta e della scalata della Cascata delle Ciavole, affacciata sul versante lucano del Parco.

Ferma contrarietà del Cai all’eli-montagna

Il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti, nel suo editoriale, ribadisce la ferma contrarietà del Sodalizio all’eli-montagna. «Se c’è un momento storico, una vera sfida nella sfida, in cui massima deve essere la nostra attenzione a tutela della montagna, è proprio questo, per l’evidente pericolo che, con la scusa di investire e creare lavoro, si commettano gravi errori nelle progettualità e nelle strategie». Il Presidente cita singoli casi di utilizzo degli elicotteri per finalità turistiche e ludiche, soffermandosi anche sull’elisnow, ossia il trasporto di neve in elicottero da un luogo a un altro. L’editoriale si conclude evidenziando la criticità rappresentata dai parchi eolici «che, sotto le celate spoglie della produzione di energia pulita, prospettano la distruzione di interi crinali montani».

Anche il direttore Luca Calzolari nel suo Peak&Tip ragiona sulla fragilità dei territori montani. Fragilità che sono «anche opportunità in termini di capacità di adattamento a condizioni di vita più difficili, che spesso agiscono come spinta all’innovazione produttiva, tecnologica e sociale». Per Calzolari il 2022, dichiarato dall’Onu “Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna”, può essere l’anno giusto per «impegnarsi nella rimozione dei fattori negativi che ostacolano questo tipo di sviluppo, valorizzando contemporaneamente gli asset di cui le montagne già dispongono».

Gli altri articoli di questo numero

Gli altri contributi pubblicati su questo numero toccano la geodiversità, con la distesa di rocce laviche sulla quale si trova la Selva del Lamone, in Maremma, e l’economia, con le “pecore con gli occhiali”, razza in via di estinzione, allevate in Val di Funes (Alto Adige). Non manca l’alpinismo, con l’intervista a Massimo Demichela, scalatore di livello, rifugista appassionato e protagonista del Soccorso alpino piemontese, e il contributo sulla torre e sul laboratorio del Centro studi materiali e tecniche del Cai a Padova. Qui si testano corde, chiodi e caschi, con le relative modalità di utilizzo per muoversi in montagna.

Due storie, infine, raccontano come alcune comunità montane furono protagoniste del Giubileo del 1900 e i tempi in cui si sciava a Torino, sul Monte dei Capuccini.

Il portfolio fotografico è dedicato a “Sua maestà il lupo”, fotografato da Francesco Bernardi sull’Altopiano delle Murge, in una Puglia unica, custode di flora, fauna, biodiversità e tradizioni rurali.

Scienza, curiosità, attualità, cronache di nuove ascensioni e notizie dal mondo Cai completano come sempre il numero di febbraio, che, oltre ad arrivare nelle case dei Soci ed essere acquistabile in edicola a 3,90 euro, è consultabile online a questo indirizzo.