Il catalogo della Cineteca del CAI conta più di 550 titoli fra corti e lungometraggi. Per la maggior parte sono stati e sono tutt’oggi selezionati fra quelli presentati al Trento Film Festival, punto di riferimento mondiale per il settore, e da Sondrio Festival, che ne è l’equivalente per l’ambito del documentario naturalistico. Per la quantità e la varietà dei contenuti mostrati nei suoi film e delle tecniche con cui sono realizzati, rappresenta a pieno titolo un vero e proprio viaggio nell’alpinismo mondiale dalle origini a oggi, ma anche nella cinematografia di montagna come genere.

Il catalogo spazia da vere e proprie rarità, come “Cervino 1901”, considerato l’iniziatore dello stesso genere del cinema di montagna, fino alle produzioni più recenti, anche di grande rilievo internazionale, come quelle realizzate da Reinhold Messner.

Vi si trovano sia documentari di carattere didattico esplicativo, anche prodotti dalle stesse Sezioni del CAI, sia grandi film che narrano le imprese che hanno fatto la storia dell’alpinismo di ogni epoca e luogo, inteso naturalmente anche come arrampicata, sci e scialpinismo, speleologia, o la vita e l’esperienza degli alpinisti e delle alpiniste che di quella storia furono protagonisti, più o meno conosciuti al grande pubblico: del resto non sempre la grandezza di un uomo è pari alla sua fama, tantomeno per una donna.

Parlando di protagonisti, non si può non citare la sezione dedicata al Soccorso alpino e alle mirabili imprese di salvataggio che nel corso degli anni hanno spesso consentito di evitare il peggio ai frequentatori della montagna.

Largo spazio viene dato ai documentari geografici o naturalistici, come è naturale che sia, essendo il paesaggio montano l’indissolubile “terreno di gioco” in cui l’alpinismo si realizza e gli alpinisti si cimentano: un ambiente estremo, quanto fragile, da ammirare quanto da preservare (e conoscere) nella sua fauna e nella sua flora.

Altresì trovano un posto nel catalogo quelle opere di carattere etnologico e di antropologia culturale che focalizzano su tutti gli aspetti più quotidiani di chi in montagna vive e lavora, da generazioni a questa parte, custodi di un mondo naturalisticamente vasto, quanto poco popolato, e di tradizioni, mestieri e culture in via di scomparsa.

Non possono poi mancare quei film di animazione, in genere corti o cortissimi, rivolti principalmente a un pubblico giovane anche per via della tecnica con cui sono realizzati, ma apprezzabili ad ogni età. Le giovani generazioni non possono che essere in cima ai pensieri di chi voglia trasmettere la propria passione, ma anche le proprie conoscenze.

Infine, è di recente istituzione la categoria della Montagnaterapia: particolare ambito in cui la montagna si fa cura per chi abbia bisogno di essere aiutato dalla meraviglia suscitata dalla sua bellezza, e voglia di accettare la sfida che immancabilmente pone la sua intrinseca asperità: quella di affrontare i propri limiti, le proprie fragilità umane e di provare a superarli.

I titoli del catalogo sono pressoché tutti digitalizzati e, se stranieri, sono tutti doppiati o sottotitolati in italiano, tranne alcune eccezioni. Questo è l’elenco completo delle categorie in cui è suddiviso:

ANIMAZIONE
ALPINISMO
ALPINISMO EXTRAEUROPEO
SCI E SCI ALPINISMO
ARRAMPICATA
PERSONAGGI/ALPINISTI
DONNE ALPINISTE
SPELEOLOGIA
NATURA/AMBIENTE/ECOLOGIA
DOCUMENTARI GEOGRAFICI
MONTAGNATERAPIA
ETNOGRAFIA
DIDATTICA
SOCCORSO
SPORT ESTREMI
MOSTRE FOTOGRAFICHE
TEMATICHE VARIE