Il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS) è una sezione nazionale del Club alpino italiano. Nato ufficialmente il 12 dicembre 1954 con la denominazione “Corpo di soccorso alpino” (Csa), nel 2011 assume con la Legge 74/2001 la funzione di servizio di pubblica utilità.
È formato da circa 7.200 tecnici che operano prevalentemente lungo l’arco alpino e la dorsale appenninica. La struttura territoriale si compone di 21 servizi regionali, 32 delegazioni alpine con 235 stazioni e 15 delegazioni speleologiche con 32 stazioni di soccorso.
L’attività addestrativa, molto intensa, si svolge seguendo programmi consolidati messi a punto dalle Scuole nazionali alle quali è demandata la formazione dei vari operatori tecnici. Nello specifico, le Scuole nazionali, previste anche dalla legge 21 marzo 2001 n° 74, sono:
Scuola nazionale per tecnici di soccorso alpino;
Scuola nazionale per tecnici di soccorso speleologico;
Scuola nazionale per medici per emergenza ad alto rischio in ambiente alpino;
Scuola nazionale per medici per emergenza ad alto rischio in ambiente ipogeo;
Scuola nazionale unità cinofile da valanga;
Scuola nazionale unità cinofile da ricerca in superficie;
Scuola nazionale tecnici di soccorso in forra;
Scuola nazionale direttori delle operazioni di soccorso.
Nel 2006 sono state compiute 5.568 missioni di soccorso con il recupero di 1.495 illesi, 2.063 feriti leggeri, 1.579 feriti gravi, 375 feriti con compromissione delle funzioni vitali e 405 deceduti. In 41 interventi è stato richiesto l’utilizzo delle Unità cinofile da ricerca in valanga e in 130 casi, quello delle Unità cinofile da ricerca in superficie. L’impiego dell’elicottero è stato determinante in più di 3.300 interventi, nella maggioranza dei casi si è trattato di mezzi del Sistema sanitario nazionale (118), presso le cui basi di elisoccorso è presente un tecnico del soccorso alpino.
Dall’anno di costituzione sono state compiute circa 73000 missioni, portando soccorso a 100000 persone, impiegando oltre 480000 volontari; il bilancio è di 56000 feriti, 31000 illesi, 1500 dispersi e il recupero di 10500 salme.
Questo grande impegno è riconosciuto anche dallo Stato italiano che, con precise leggi (in particolare la Legge del 1963 n. 91 e del 1985 n. 776, la Legge del 18 febbraio n. 162), ha favorito l’attività del Cnsas.
“Il valore di solidarietà sociale e la funzione di servizio di pubblica utilità del Cnsas del Cai” è riconosciuto dalla Legge 21 marzo 2001 n. 74, mentre quella istitutiva del Servizio nazionale della protezione civile, Legge 24 febbraio 1992 n. 225, prevede fra le strutture operative nazionali anche il Cnsas.